Dopo l’approvazione in Cdm della Manovra 2024, emerge già il malcontento delle opposizioni: Carlo Calenda furioso.
Le opposizioni si scagliano contro la Manovra approvata oggi in Cdm, in particolar modo sui tagli alla sanità che Giorgia Meloni ha negato ad alta voce. A commentare aspramente la decisione del governo è stato il leader di Azione, Carlo Calenda, definendo la Manovra “populista e pericolosa”.
Calenda: “Compromessi diritti dei cittadini”
In un post sul suo profilo X, Carlo Calenda chiosa: “La manovra presentata dal Governo è populista e pericolosa. Quattordici miliardi di tagli provvisori di tasse fatti in deficit, cioè indebitando i cittadini. Poco e nulla su sanità e scuola, i diritti fondamentali dei cittadini oggi compromessi. Dal PNRR (dove il confronto con la Spagna è impietoso) alla politica industriale, questo Governo non sta riuscendo a far accadere nulla”.
“Abbiamo sempre riconosciuto le difficoltà del contesto e gli errori dei governi passati (il buco del superbonus), ma questa risposta peggiora la condizione di insicurezza finanziaria del paese in un contesto internazionale instabile e incerto. Loro se ne assumeranno la responsabilità, noi ne pagheremo il conto. Purtroppo”, conclude.
La manovra presentata dal Governo è populista e pericolosa. Quattordici miliardi di tagli provvisori di tasse fatti in deficit, cioè indebitando i cittadini. Poco e nulla su sanità e scuola, i diritti fondamentali dei cittadini oggi compromessi. Dal PNRR (dove il confronto con la…
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 16, 2023
Allarme sanità: “Niente di concreto”
Rispondendo alle domande posta da Today.it, il leader di Azione spiega che se si tagliano le tasse facendo deficit “lo fai per accattivanti gli elettori”. Ma primo o poi, anche gli elettori se ne accorgono: “Si rendono conto che gli dai qualche euro in più al mese ma poi se devono andare a fare una Tac devono pagarsela da soli”.
La questione sanità in Italia è una delle più discusse al momento. Il governo Meloni ha promesso di accorciare le liste d’attesa promettendo più soldi. Ma per Carlo Calenda “al momento non c’è niente di concreto”.
“Il piano di smaltimento sulle sole liste d’attesa gravi, che sono dieci milioni di prestazioni oncologiche, screening e interventi chirurgici, necessita di più di due miliardi di euro. Quindi è una manovra che da questo punto di vista è insufficiente anche solo per la gestione delle emergenze”, evidenzia.